




Anche se vengono chiamati disturbi del sonno, purtroppo la loro influenza non si ferma solo alle ore notturne, soffrire di un disturbo del sonno compromette significativamente le ore di veglia! L’alterazione del sonno è uno dei prezzi da pagare per i ritmi frenetici della nostra società. A volte è una condizione passeggera, causata da uno specifico episodio, nel momento in cui viene “risolto” il motivo, l’alterazione sparisce.
Purtroppo non è sempre cosi, anche se la causa (forse apparente?) svanisce il sonno non ritorna, e qualche nottata in bianco si trasforma in settimane, mesi...
I disturbi del sonno una volta stabiliti peggiorano la qualità di vita di chi ne soffre, le conseguenze sono molte: stanchezza giornaliera, difficoltà di concentrazione, tutto questo influisce negativamente sull’attività lavorativa; la nostra capacità di regolazione emotiva, ci irritiamo molto per qualsiasi cosa, siamo nervosi, tesi, paranoici, tutto questo influisce negativamente sulla qualità delle nostre relazioni sociali!
Il meccanismo dell’insonnia si innesca ancora prima di iniziare a dormire, prima di metterci a letto iniziamo ad entrare già in uno stato di attivazione psicofisica, “ieri ho avuto una nottataccia...se non dovessi dormire neanche stanotte?”. I pensieri iniziano a farsi ripetitivi ed insistenti, non interessano più solo la notte da passare ma iniziano ad inquinare anche il giorno successivo, “se non dormo neanche stanotte domani non avrò le forze per fare niente” “domani al lavoro sarà un disastro” “come potrò passare la giornata tranquilla con i miei figli?”. Lo stato di attivazione psico-fisica aumenta e iniziamo a focalizzarci sul non-dormire, non favorendo quindi l’ingresso in uno stato psico-fisico rilassato indispensabile per addormentarsi...La notte passa insonne e il giorno dopo siamo a pezzi!
Cosa facciamo (di sbagliato) per risolvere il problema?
Ci riposiamo durante la giornata, cerchiamo di stancarci il più possibile, magari facendo sport la sera, andiamo a letto fin troppo presto, ci costringiamo a stare a letto con gli occhi chiusi. Queste strategie non sono valide, anzi aumentano la compromissione del sonno e ne abbassano la qualità, cercare di dormire a tutti i costi è il presupposto per non riuscirci.
In molti casi si utilizzano dei farmaci, ma l’assunzione cronica degli ipnotici rappresenta un importante fattore di mantenimento del problema di sonno. Questo perché l’utilizzo di questo tipo di farmaci dovrebbe limitarsi alle 2 settimane, ma non è quasi mai così! Chi soffre di insonnia si ritrova a farne un uso prolungato che viene poi interrotto drasticamente (senza essere seguiti da un medico), la sospensione drastica del farmaco ha come prima conseguenza il ritorno dell’insonnia (effetto rebound). Ciò spinge l’insonne ad assumere nuovamente il medicinale, creando un circolo vizioso!
“io utilizzo solo la melatonina”, la melatonina è un ormone che favorisce la regolazione dei ritmi sonno-veglia, dovrebbe essere assunta come integratore nel momento in cui c’è una carenza accertata!
Tendiamo spesso a minimizzare l’insonnia poiché sempre più persone sembrano conviverci, ma in realtà il nostro corpo e la nostra mente ci stanno inviando dei segnali! Ascoltati!